L’ascensore da sempre catalizza l’attenzione su di sé per la sua utilità nel trasportare merci e persone attraverso i piani degli edifici. E se questa sua funzione oggi ci sembra scontata, non lo era affatto in passato. Anzi è stata proprio la necessità di raggiungere i piani alti degli edifici il motore da cui muove la storia dell’ascensore moderno. Ripercorriamo in questo articolo le tappe principali della storia dell’ascensore moderno ponendo l’accento sulla corsa verso l’alto degli edifici.
L’ascensore moderno, così come lo conosciamo oggi, nasce dal bisogno delle persone di raggiungere i piani alti degli edifici. Ed è l’invenzione, datata 1853, dell’imprenditore statunitense Elisha Otis ad averlo reso concretamente possibile. Porta, infatti, la sua firma il primo ascensore moderno dotato di un sistema di sicurezza paracadute, in grado di impedire la caduta violenta della cabina in caso di guasti e rottura del cavo di sollevamento.
Ed è durante la grande esposizione universale di New York del 1853, che Otis tagliò la fune di un ascensore con un’ascia e con grande sorpresa di tutti, la cabina che avrebbe dovuto distruggersi con l’impatto al suolo, si fermò.
Egli installò una guida dentata su ciascuno dei lati del pozzo. In corrispondenza di ciascuna guida, sulla gabbia, pose dei nottolini (denti metallici) che, integrandosi in modo complementare nella dentatura, impedivano il moto dell’unità mobile in senso inverso. Questi nottolini erano tenuti lontani dalla dentatura se il cavo era teso, ma, se il cavo si allentava, un meccanismo a molla li spingeva avanti. In tal modo i denti si agganciavano a quelli delle guide bloccando la cabina ed evitandone così la caduta libera.
Il primo ascensore moderno progettato da Otis per il trasporto di persone fu installato e messo in funzione il 23 marzo 1857 in un negozio di porcellane a New York. Viaggiava alla velocità di 12 metri al minuto.
Fin da subito l’ascensore si rivelò uno strumento rivoluzionario, capace di stravolgere l’assetto degli edifici signorili delle grandi città. I nobili, che prima dell’ascensore abitavano prevalentemente i piani bassi degli edifici, lasciando gli appartamenti ai piani alti alla servitù, iniziarono a preferire appartamenti con viste panoramiche. Prima, infatti, che l’ascensore moderno facesse il suo ingresso nei palazzi, erano i piani bassi quelli più costosi ed ambiti perché facilmente accessibili, al contrario di quelli più alti a cui si poteva accedere solamente dopo varie rampe di faticose scale. I piani più elevati erano riservati, dunque, alle classi meno abbienti perché erano scomodi e difficili da raggiungere.
Superato questo importante limite gli edifici iniziarono ad alzarsi e con lo sviluppo delle tecnologie iniziò una vera e propria corsa verso il cielo. Edifici molto alti iniziano a sorgere circa trent’anni dopo che Elisha Otis aveva reso sicuri gli ascensori. Da allora, i grattacieli hanno subito profonde trasformazioni, sia dal punto di vista strutturale sia impiantistico, che ne hanno sancito la crescita in altezza e la proliferazione in tutte le principali aree metropolitane del mondo. L’edificio che molti ritengono essere il primo grattacielo al mondo è l’Home Insurance Building, costruito nel 1885 a Chicago dall’ingegnere William LeBaron Jenney. Era alto 55 metri.
Da allora e fino ad oggi, grazie agli ascensori, abbiamo conosciuto un vero e proprio sviluppo verticale delle città con palazzi sempre più alti e popolosi.
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