Nella storia del cinema, sono numerosi i film ambientati nella cabina di un ascensore e abbracciano diversi generi, dal comico all’horror, passando per il drammatico. Tanti generi cinematografici, uniti da un unico comune denominatore, l’ascensore. Come si spiega? L’ascensore ha in sé un forte potere evocativo, in grado di stuzzicare le fantasie e l’immaginazione di registi tanto diversi tra loro, prestandosi alle più disparate metafore sul viaggio, la transizione, il passaggio tra livelli, gerarchie e ruoli sociali, reali o immaginari. Il termine ascensore viene infatti utilizzato in diverse aree semantiche, proprio perché simbolo inequivocabilmente riconosciuto di ascesa e discesa.
L'ultimo film ambientato in ascensore, in uscita il prossimo 20 Giugno, si intitola The elevator , che in inglese si traduce proprio con L’ascensore . Diretto dal regista emergente Massimo Coglitore, vede come protagonista James Parks nei panni di Jack Tramell , un popolare anchorman televisivo. Tramell è il conduttore di un famoso quiz a premi che diventa a sua volta, senza volerlo, il concorrente di un “quiz”. Il montepremi però sarà un bene più prezioso di qualsiasi somma in gettoni d’oro: la sua stessa vita.
Di rientro a casa, all'intero del suo ascensore Jack trova una donna, armata di ferri chirurgici e siringhe, che lo tiene imprigionato in questo “non luogo” con un unico obiettivo: vendicarsi. La sete di vendetta si consuma mentre sul piccolo schermo va in onda il suo quiz e Jack si trova ad essere, paradossalmente, conduttore e spettatore della lucida follia di questa donna.
Niente panico però, il regista assicura che nel film non ci sarà spazio per scene spaventose o tipicamente horror . Tutt'altro. Si tratta di un film profondamente introspettivo, in cui protagonisti indiscussi sono gli sguardi dei protagonisti, i loro dubbi e l’ancestrale paura della morte, l'inutilità dell'odio quale sentimento che nulla crea ma tutto distrugge, annientando raziocinio e buon senso.
L' ascensore viene scelto quale location privilegiata di questa pellicola proprio perché emblema della contemporaneità, uno spazio in cui normalmente non c'è tempo per le relazioni umane. È un non-luogo che tutti noi utilizziamo per facilitare e accelerare le operazioni quotidiane. E proprio qui, invece, i protagonisti si ritroveranno faccia a faccia con i propri demoni e le proprie paure, come in un confessionale.
Da oggi abbiamo un motivo in più per scambiare due chiacchiere, purché pacifiche, nei nostri ascensori. L’appuntamento al cinema, invece, è per il 20 giugno.